L’importanza dell’ospite nella televisione: un fattore chiave per coinvolgere il target 25-60 anni
Possiamo immaginare una sorta di gioco da tavolo, simile a quelli che si usavano nel Novecento, che rappresenta l’ospitata televisiva. In questo gioco, l’ospite deve ricoprire diversi ruoli, abilità e identità per mantenere in piedi il palinsesto della televisione generalista. La televisione è plasmata dagli ospiti, ognuno con il proprio ruolo assegnato. Ogni ospite è come una maschera, un “tipo” con una serie di tic, come le grandi categorie di Orrin Klapp: “eroi, cattivi e buffoni”. Ci sono ospiti occasionali, ospiti stagionali e ospiti fissi, che vengono piazzati dai giornali e dalle agenzie. Ad esempio, c’è l’ITC 2000 di Caschetto e la Visverbi di Milano, che gestisce un intenso traffico di giornalisti che aspirano a fare il grande salto dal giornalismo al mondo dei talk show televisivi. Gli ospiti possono essere pagati o lavorare gratuitamente, e spesso ci sono polemiche sui loro compensi. Alcuni ospiti ricevono una paga a gettone di 1.500 euro, come i fedelissimi di Bianca Berlinguer, il che crea tensioni e malcontento tra i giornalisti di destra che lavorano a tempo pieno come opinionisti per la rete. Questi giornalisti ricevono solo buoni taxi come compenso, e potrebbero persino scioperare, seguendo l’esempio degli sceneggiatori americani che sono stressati non solo dagli algoritmi e dai chatbot, ma anche dalle tariffe di Mauro Corona. Gli ospiti hanno una certa libertà di improvvisazione e possono arrivare in studio senza un copione. Sono ospiti che arrivano in continuazione, ma che sono minacciati dagli influencer e dai TikToker, che in fondo aspirano anche loro a finire in televisione.