L’Italia deve rafforzare la sua leadership sulle economie circolari, afferma Ciafani di Legambiente
L’Italia si trova in una situazione critica per quanto riguarda l’economia circolare e la transizione ecologica verso fonti rinnovabili. Questo è quanto emerge dal quarto Rapporto Circonomia presentato a Roma da Stefano Ciafani, presidente di Legambiente.
Secondo Ciafani, il nostro Paese è virtuoso nella gestione delle materie prime seconde, ovvero quelle che derivano dal riciclo, ma siamo in ritardo su altri fronti importanti come le energie rinnovabili e la mobilità sostenibile. È quindi fondamentale rafforzare la nostra leadership nel settore dell’economia circolare per non perdere il vantaggio competitivo che abbiamo costruito con anni di esperienza e di attività concrete.
Il presidente di Legambiente sottolinea che le leadership non sono per sempre e devono essere mantenute e difese da altri Paesi che, nonostante fossero indietro in passato, hanno adottato le giuste strategie e sono cresciuti molto. Questi Paesi hanno superato l’Italia anche in questo ambito. Pertanto, è necessario lavorare per aumentare sia la quantità che la qualità delle materie prime seconde che vengono raccolte. Inoltre, bisogna realizzare gli impianti che mancano nelle diverse aree del Paese e costruire un mercato per i prodotti derivati dal riciclo. Attualmente, la normativa sugli acquisti verdi, che abbiamo prodotto e parzialmente attuato, non garantisce ancora questo mercato come ci aspettavamo.
È evidente che l’Italia deve fare di più per promuovere l’economia circolare e la transizione verso fonti rinnovabili. È fondamentale aumentare gli sforzi nella raccolta e nel riciclo delle materie prime seconde, così come nel potenziamento degli impianti necessari in tutto il Paese. Inoltre, è necessario creare un mercato solido per i prodotti derivati dal riciclo, in modo che le aziende possano investire in questa direzione senza timori.
La situazione attuale richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni e delle imprese. È fondamentale che il governo e le autorità competenti mettano in atto politiche e misure efficaci per promuovere l’economia circolare e favorire la transizione verso fonti rinnovabili. Allo stesso tempo, le imprese devono essere pronte ad adottare pratiche sostenibili e investire in tecnologie innovative che favoriscano la circolarità delle materie prime e l’utilizzo di energie pulite.
In conclusione, l’Italia ha perso il primato in Europa in termini di economia circolare e transizione ecologica. È necessario agire immediatamente per recuperare il terreno perduto e rafforzare la nostra leadership in questo settore. Solo così potremo mantenere il vantaggio competitivo che abbiamo costruito con anni di impegno e attività concrete.
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