Lotito e il problema degli stadi: perché nominare un commissario potrebbe essere l’unica soluzione
La nomina di un commissario per gli stadi potrebbe essere l’unica soluzione per risolvere i problemi legati alla costruzione degli impianti sportivi in Italia. Questo è quanto sostiene il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che ritiene necessaria la presenza di una figura terza, indipendente dagli interessi locali, che possa valutare con distacco e obiettività la situazione. Lotito fa riferimento ad altri paesi come l’Inghilterra e la Turchia, dove gli stadi vengono costruiti senza problemi, sottolineando che in Italia invece si fa fatica a realizzarli.
Il senatore di Forza Italia, presente al Berlusconi Day a Paestum, concorda con Lotito, affermando che è necessario creare un organismo nazionale che si assuma le responsabilità delle scelte in materia di stadi, basandosi su direttive generali. Infatti, da trent’anni si parla della necessità di intervenire su questo tema, senza però ottenere risultati concreti.
Riguardo allo stadio della Lazio, Lotito afferma che un organismo di questo tipo semplificherebbe la costruzione di nuovi impianti. Per quanto riguarda le strutture già esistenti, come nel caso dello stadio Flaminio, non è l’unica opzione da considerare. Se ci fossero problematiche specifiche, come ad esempio la capacità di spettatori o le infrastrutture, si potrebbe valutare l’alternativa di realizzare uno stadio nei comuni limitrofi a Roma, come Fiumicino, che ha tutte le caratteristiche necessarie per ospitare un impianto sportivo.
Lotito sottolinea l’importanza di superare la burocrazia e semplificare le procedure, senza però violare le leggi e le regole, per garantire tempi certi agli investitori. L’obiettivo è creare le condizioni necessarie affinché i cittadini possano ottenere ciò che è loro diritto, o in caso contrario, ricevere una risposta negativa immediata. Lotito fa riferimento alla norma da lui proposta sulle Soprintendenze, che prevede che entro 90 giorni venga emesso un parere, altrimenti il direttore generale del ministero può intervenire entro 30 giorni. Infine, Lotito afferma che la politica deve agire in base alle necessità e non a ciò che è conveniente.