Mediobanca: Delfin sta preparando una lista per la minoranza – Ultime notizie
La futura composizione del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca è al centro dell’attenzione, con l’assemblea che si terrà il 28 ottobre. Delfin, azionista con il 19,8% di Piazzetta Cuccia, sembra voler presentare una lista di minoranza con cinque consiglieri, evitando così una possibile rottura nel Cda. Questa scelta è considerata più morbida rispetto alla lista di sette consiglieri che era stata inizialmente proposta. Una lista così lunga avrebbe generato una spaccatura nel Cda, con un investitore finanziario che avrebbe avuto un peso del 50% e potenziali impatti sull’implementazione del piano industriale. Questo avrebbe preoccupato i mercati.
Nonostante questa scelta sembri ridurre il rischio di conflitto, una lista di cinque consiglieri è comunque un segnale forte. Delfin intende giocare un ruolo primario in questa partita, proponendo nomi di peso per il board. Tra i nomi che circolano c’è Vittorio Grilli, ex ministro dell’Economia e presidente di Jp Morgan in Italia. Tuttavia, Grilli era stato considerato anche come possibile presidente del consiglio, ma la sua candidatura è stata respinta da Piazzetta Cuccia per non essere in linea con le regole di governance delle società quotate e delle banche vigilate.
Altri nomi che si stanno facendo strada sono Flavio Valeri, presidente di Lazard in Italia; Jean-Luc Biamonti, presidente di Covivio, partecipata di Delfin; Sabrina Pucci, già consigliere di amministrazione di EssilorLuxottica e di Generali; Sandro Panizza, ex responsabile rischi di Generali; e Victor Massiah, ex amministratore delegato di Ubi Banca.
Nonostante la tensione sembri diminuire, rimane ancora il suspense in vista dell’assemblea. Recentemente, Mediobanca ha presentato la sua lista di candidati per il consiglio di amministrazione, che include la riconferma di Alberto Nagel come amministratore delegato e Renato Pagliaro come presidente. La lista proposta comprende 15 amministratori, ma solo 12 saranno eletti se la lista del Cda risulterà la più votata. Di questi 12, più di un terzo sono nuovi membri che sostituiscono i consiglieri non ricandidabili per raggiunti limiti di età. Inizialmente, questi posti erano stati offerti ai soci Delfin e Caltagirone, ma le trattative sono fallite quando Delfin ha presentato richieste non accettabili dal Comitato Nomine e dal Cda di Mediobanca.