Meloni: Caivano, modello contro criminalità giovanile, spunta medaglia d’oro Cutolo

Il “decreto Caivano”, recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, ha ottenuto il sostegno della premier Giorgia Meloni. Secondo la Meloni, questo primo provvedimento segnerà l’inizio di un impegno costante da parte dello Stato per il Comune napoletano, che potrebbe fungere da modello per affrontare situazioni simili in altre parti del paese.

Durante una conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio dei ministri, la premier ha sottolineato che in passato lo Stato preferiva occuparsi di altre questioni, evitando di affrontare il problema di Caivano, considerato pericoloso. Tuttavia, il decreto di oggi dimostra che lo Stato è disposto a prendere posizione anche su questioni difficili da risolvere. La visita a Caivano è stata finalizzata a creare un modello per il futuro, cercando di capire se una concentrazione di risorse e sforzi potrebbe cambiare la situazione in quel territorio. La premier ha affermato che è possibile risolvere i problemi con la buona volontà.

La riqualificazione di Caivano richiederà diversi anni di lavoro continuo da parte del governo. La premier ha dichiarato che ogni ministro dovrà portare il proprio contributo e che sarà inviato un commissario che possa parlare con tutte le parti coinvolte e lavorare insieme per un lungo periodo di tempo.

Oggi la Meloni ha incontrato la madre di Giovanbattista Cutolo, il giovane di 24 anni ucciso a Napoli. Un sedicenne è stato accusato dell’omicidio, avvenuto dopo una lite. La premier si è detta colpita dalla reazione della madre e ha sottolineato l’importanza di dare risposte a persone che si trovano in una situazione così terribile. Nel caso di Giovanbattista Cutolo, il governo proporrà la medaglia d’oro al valore civile.

Il decreto legge approvato oggi mira anche a contrastare la criminalità minorile. La premier sottolinea che tutti i casi che vengono discussi riguardano i minori. Le norme contenute nel decreto sono state sviluppate in seguito alla visita a Caivano. Riguardo alle misure che facilitano l’invio di minori in carcere, la Meloni spiega che per i reati gravi viene previsto un ammonimento e la convocazione dei genitori, che potranno essere chiamati a rispondere per la mancata vigilanza sui minori. Non si tratta quindi di mandare i dodicenni in prigione. Tuttavia, per i ragazzi dai 14 ai 18 anni che vengono arrestati in flagranza di reato, verrà applicata la pena detentiva. La premier sottolinea che queste norme non sono solo repressive, ma anche preventive. È necessario porre un freno all’uso sempre più diffuso di minori in attività criminali.

Il “decreto Caivano” rappresenta un impegno significativo da parte del governo per affrontare i problemi del territorio e contrastare la criminalità minorile. La premier Meloni si è mostrata determinata a portare a termine questo lavoro, con la speranza che Caivano possa diventare un esempio positivo per altre situazioni simili.

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