Meloni critica il sostegno tedesco alle Ong: lettera a Scholz
La premier italiana, Giorgia Meloni, ha inviato una lettera al cancelliere tedesco Olaf Scholz per esprimere i suoi dubbi sui finanziamenti tedeschi alle navi umanitarie. Il caso politico è esploso oggi, ma l’ambasciata italiana a Berlino aveva già segnalato il caso alla Farnesina a novembre 2022.
Nella lettera, Meloni afferma di essere sorpresa dal fatto che il governo tedesco abbia deciso di sostenere organizzazioni non governative impegnate nell’accoglienza dei migranti irregolari in Italia e nei salvataggi nel Mar Mediterraneo, senza coordinarsi con il governo italiano. La premier solleva alcuni interrogativi, chiedendosi se l’assistenza a terra non dovrebbe essere facilitata sul territorio tedesco anziché in Italia. Inoltre, sottolinea che la presenza delle navi delle ONG in mare aumenta il numero di partenze di imbarcazioni precarie e il rischio di tragedie.
Meloni suggerisce che gli sforzi delle nazioni dell’Unione Europea dovrebbero concentrarsi sulla costruzione di soluzioni strutturali al fenomeno migratorio, ad esempio attraverso un’iniziativa dell’UE con i paesi di transito della sponda sud del Mediterraneo.
La lettera della premier segue le critiche espresse dal ministro della Difesa Guido Crosetto e dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tuttavia, sembra che tutti abbiano ignorato il fatto che il sostegno tedesco alle navi umanitarie dovrebbe essere noto al governo italiano da quasi un anno. Infatti, l’ambasciata italiana a Berlino ha inviato un dispaccio alla Farnesina a novembre 2022, in cui si parlava dell’orientamento prevalente nel governo tedesco a sostenere il soccorso civile in mare. L’ambasciata faceva riferimento all’approvazione di un emendamento alla legge di bilancio che prevedeva finanziamenti di 8 milioni di euro in 4 anni a favore di United4Rescue, un’ONG legata alla chiesa evangelica.
In conclusione, il caso dei finanziamenti tedeschi alle navi umanitarie continua a suscitare polemiche e interrogativi tra i politici italiani, nonostante il fatto che il governo italiano fosse a conoscenza di questi finanziamenti da quasi un anno.