Migranti: Minori non accompagnati mai detenuti in Centri di Permanenza per il Rimpatrio
Dopo l’approvazione del decreto legislativo sui migranti da parte del Consiglio dei ministri, sono state fornite ulteriori precisazioni riguardo ai minori non accompagnati e ai Centri di permanenza per i rimpatri (Cpr). Fonti del Ministero dell’Interno hanno specificato che i minori stranieri non accompagnati non potranno mai essere destinati ai Cpr, che sono centri dedicati al rimpatrio degli immigrati irregolari, in particolare quelli pericolosi o condannati per reati gravi. Questo perché i minori non possono essere espulsi o respinti alla frontiera.
Il decreto legge approvato ieri dal Consiglio dei ministri prevede invece che, in caso di mancanza di strutture temporanee per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, il prefetto possa temporaneamente inserire i minori di età non inferiore ai 16 anni in una specifica sezione dei centri governativi di prima accoglienza (ex Cara) e di accoglienza straordinaria (Cas) destinati agli adulti, per un periodo massimo di 90 giorni. Per quanto riguarda la verifica dell’età del minore, fonti del Ministero dell’Interno hanno comunicato che, in caso di arrivi numerosi e frequenti, le autorità di pubblica sicurezza potranno effettuare accertamenti antropometrici o altri esami sanitari, inclusi esami radiografici, per determinare l’età del minore. Questi accertamenti saranno autorizzati dalla procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni.
Se il minore dichiara di essere minorenne ma successivamente risulta essere maggiorenne e viene condannato per false dichiarazioni, potrà essere espulso. La procedura di accertamento dell’età del minore dovrà comunque concludersi entro 60 giorni dalla data in cui è stata disposta dal magistrato.