Morte di Giuliano Montaldo, regista octogenario scomparso
Il mondo del cinema italiano è in lutto per la perdita del regista Giuliano Montaldo. Nato a Genova il 22 febbraio 1930, Montaldo aveva 93 anni al momento della sua morte avvenuta nella sua casa romana.
Dopo aver iniziato la carriera come attore nel film ‘Achtung! Banditi!’ di Carlo Lizzani, Montaldo decise di dedicarsi alla regia e fece il suo esordio dietro la macchina da presa nel 1961 con il film ‘Tiro al piccione’. Il grande successo arrivò nel 1967 con alcune produzioni americane come ‘Ad ogni costo’ e il celebre thriller ‘Gli intoccabili’ del 1969, che venne presentato al 22esimo festival di Cannes.
Negli anni ’70, Montaldo si distinse per la sua celeberrima trilogia sul potere, composta da ‘Gott mit uns’ del 1970, seguito da ‘Sacco e Vanzetti’ del 1971, che vinse la Palma d’oro a Cannes ed è probabilmente il suo film più famoso, e ‘Giordano Bruno’ del 1973.
La versatilità del regista si dimostrò anche nella produzione televisiva con il kolossal ‘Marco Polo’, composto da 8 episodi, che ebbe un grande successo negli anni ’80. Tra gli altri film diretti da Montaldo ci sono ‘Il giocattolo’ del 1979 con Nino Manfredi, ‘Gli occhiali d’oro’ e ‘Il giorno prima’ del 1987 e ‘Tempo di uccidere’ del 1989.
Dopo una lunga pausa dalla regia, Montaldo fece il suo ritorno nel primo decennio del 2000 con ‘I demoni di San Pietroburgo’ del 2007, incentrato sulla figura di Dostoevskij, e nel 2011 diresse Pierfrancesco Favino in ‘L’industriale’. Nel 2018 tornò anche al ruolo di attore nel film ‘Tutto quello che vuoi’ di Francesco Bruni, per cui vinse il premio David di Donatello come miglior attore non protagonista. Montaldo ha ricevuto numerosi altri premi durante la sua carriera, tra cui il Globo D’Oro e il David alla carriera.
Il regista lascia la sua inseparabile moglie Vera Pescarolo e la figlia Elisabetta. La famiglia ha comunicato che non saranno organizzate cerimonie funebri pubbliche per Montaldo.