Musk respinge accuse sabotaggio attacco, spiega mancata attivazione satelliti in Ucraina
Il controverso magnate Elon Musk ha negato categoricamente di aver sabotato l’attacco dell’Ucraina contro la flotta russa nel Mar Nero. Musk ha chiarito che non ha mai promesso alla città di Kiev la copertura satellitare Starlink sulla Crimea, sostenendo che l’uso di Starlink per operazioni militari offensive è vietato secondo i termini di servizio.
La risposta di Musk è arrivata in seguito a un messaggio dell’autore Walter Isaacson, che nel suo libro biografico su Musk aveva rivelato che il miliardario aveva negato agli ucraini la copertura per un attacco con droni in Crimea. Isaacson ha affermato che gli ucraini credevano di poter utilizzare Starlink fino alla Crimea per lanciare un attacco con droni contro la flotta russa, ma che Musk aveva rifiutato perché temeva che ciò potesse scatenare una guerra su vasta scala.
In un gesto di solidarietà, Musk aveva inizialmente offerto la sua rete satellitare Starlink all’Ucraina per garantire le comunicazioni civili e militari, subito dopo l’invasione russa. Tuttavia, le relazioni tra Musk e le autorità ucraine si sono progressivamente deteriorate a causa dei costi elevati del servizio, che alla fine sono stati coperti dal Pentagono, e di una serie di dichiarazioni fuori luogo di Musk in favore di negoziati di pace con Mosca. Le rivelazioni di Isaacson hanno ulteriormente complicato la situazione, creando nuove tensioni tra Musk e l’Ucraina.
Al di là delle controversie, è importante ribadire che la rete satellitare Starlink di Musk è stata essenziale per l’Ucraina durante il conflitto con la Russia. Questo sistema ha permesso al paese di mantenere le comunicazioni durante un momento di grande instabilità e tensione. Nonostante gli attriti attuali, l’aiuto iniziale di Musk ha avuto un impatto significativo per l’Ucraina, garantendo il funzionamento delle comunicazioni in un momento critico.
Non possiamo sapere con certezza cosa abbia portato Musk a rifiutare la copertura per un attacco con droni in Crimea. Tuttavia, è comprensibile che un gesto del genere potrebbe provocare gravi conseguenze e portare a un’escalation del conflitto. In fin dei conti, Musk potrebbe aver agito alla luce dei pericoli che l’utilizzo di tecnologia militare comporta e potrebbe aver cercato di prevenire un’ulteriore escalation della violenza.
È importante tenere conto della complessità della situazione, evitando di trarre conclusioni affrettate o di alimentare ulteriori tensioni. Le relazioni tra Musk e l’Ucraina sono complesse e le decisioni prese dal magnate dovrebbero essere valutate tenendo conto di tutti gli aspetti in gioco.
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