Nobel Medicina per i Vaccini Anti-Covid: Reazioni di Burioni e Lopalco
Il premio Nobel per la Medicina 2023 è stato assegnato alla scienziata ungherese Katalin Karikó e allo statunitense Drew Weissman, i “genitori” dei vaccini a mRna che hanno contribuito a combattere il Covid-19. Secondo il virologo Roberto Burioni, questo premio rappresenta non solo un riconoscimento per la messa a punto dei vaccini, ma apre anche la strada a nuovi farmaci per la cura di malattie gravi.
Karikó e Weissman hanno iniziato una storia scientifica rivoluzionaria che darà ancora molti frutti. Karikó ha dimostrato una grande perseveranza nel suo progetto nonostante le difficoltà professionali.
Il premio Nobel è una risposta importante alle pseudoscienze e alla disinformazione dei no vax. Massimo Galli, esperto di malattie infettive, sottolinea l’importanza di questa ricerca non solo per lo sviluppo di vaccini, ma anche per terapie antitumorali.
Pier Luigi Lopalco, epidemiologo, afferma che il premio Nobel è più che meritato, poiché i vaccini a mRna hanno salvato milioni di vite durante la pandemia e offrono nuove possibilità di prevenzione e cura per malattie croniche come il cancro e le malattie neurodegenerative.
Il Commissario straordinario dell’Istituto superiore di Sanità, Bellantone, commenta che lo studio sull’mRna è una frontiera importante nelle cure del futuro e ha già dato risultati tangibili non solo per i vaccini, ma anche per le patologie oncologiche.
In conclusione, il premio Nobel per la Medicina 2023 è un riconoscimento meritato per le scoperte rivoluzionarie di Karikó e Weissman, che hanno aperto nuove possibilità nella cura e nella prevenzione di malattie gravi. La ricerca sull’mRna ha dimostrato di essere fondamentale non solo per i vaccini, ma anche per terapie innovative.