Nuova scoperta sull’antimateria: le ultime ricerche al CERN

Al Cern è stato fatto un importante passo avanti nella comprensione dell’antimateria: è stato dimostrato che anche l’antimateria è soggetta alla forza di gravità e cade come la materia. Questa scoperta è stata fatta dalla collaborazione scientifica dell’esperimento Alpha, che include anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Durante la raccolta dei dati del 2022, il team di scienziati di Alpha ha osservato per la prima volta gli effetti della gravità sul movimento degli atomi di antidrogeno. I risultati di questa scoperta sono stati pubblicati sulla rivista Nature il 28 settembre.

Secondo Germano Bonomi, professore all’Università di Brescia e membro della collaborazione Alpha, questa è la prima volta che un esperimento dimostra che la gravità ha effetti sugli atomi di antimateria, in particolare sull’antidrogeno. Bonomi ha spiegato che questa misura è stata un obiettivo della comunità dell’Antimatter Factory al Cern per quasi vent’anni, e quindi sono molto soddisfatti di aver finalmente ottenuto questo risultato.

Nel dispositivo sperimentale chiamato Alpha-g, gli atomi di antidrogeno vengono intrappolati tra due bobine che creano barriere magnetiche superiori e inferiori. La strategia sperimentale consiste nel bilanciare la forza gravitazionale con quella magnetica, intrappolando gli atomi di antidrogeno nella regione desiderata e poi rilasciarli lentamente per misurare l’influenza della gravità sul loro movimento quando si annichiliscono sulle pareti del dispositivo. L’effetto della gravità si manifesta come una differenza nel numero di eventi di annichilazione tra gli atomi che sfuggono dalla parte superiore e inferiore della trappola.

Marta Urioni, dottoranda dell’Università di Brescia e membro della collaborazione Alpha, ha commentato che è stato emozionante partecipare a questa ricerca presso il Cern, dove si trovano i migliori scienziati del mondo. Ha contribuito sia alla raccolta dei dati sperimentali che all’analisi per ottenere il risultato, che è in linea con le previsioni della Relatività generale.

Gli scienziati sottolineano che, anche se il livello di precisione attuale non è sufficiente per fare nuove scoperte sulla gravità, i prossimi anni saranno dedicati a migliorare la misura sperimentale. Simone Stracka, ricercatore dell’Infn di Pisa e membro della collaborazione Alpha, ha aggiunto che anche altri esperimenti al Cern, come AEgIS e Gbar, stanno facendo progressi in questa ricerca. Quindi ci si aspetta che presto ci saranno nuovi sviluppi in questo campo.

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