Nuove regole Euro 7 per auto: cosa cambia ora

Il Consiglio dell’Unione Europea, riunito a Bruxelles, ha adottato la sua posizione sul regolamento Euro 7, che riguarda le emissioni di auto, furgoni, bus e camion. La proposta di regolamento mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre le emissioni inquinanti derivanti dal trasporto su strada. Il nuovo regolamento copre per la prima volta auto, furgoni e veicoli pesanti in un unico atto giuridico.

Secondo il ministro spagnolo ad interim dell’Industria, Héctor Gómez Hernández, l’Europa è famosa per la produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità e vuole continuare a migliorare la qualità dell’aria. La loro posizione è quella di adottare livelli di emissioni realistici per i veicoli del prossimo decennio e di spingere per auto pulite entro il 2035. La proposta ha ottenuto un ampio sostegno e tiene conto delle diverse esigenze degli Stati membri.

La posizione negoziale del Consiglio trova un equilibrio tra requisiti rigorosi per le emissioni dei veicoli e la necessità dell’industria di fare investimenti aggiuntivi. L’approccio generale mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova esistenti per i veicoli leggeri, mentre per i veicoli pesanti i limiti di emissione sono più bassi. Il regolamento Euro 7 contiene anche una disposizione speciale sugli autobus urbani per garantire l’obiettivo di emissioni zero entro il 2030.

Secondo il ministro italiano delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il testo approvato rappresenta una vittoria per il “fronte della responsabilità”. Il nuovo regolamento rinvierebbe di circa due anni l’adozione delle nuove norme e ridurrebbe i costi per le imprese automobilistiche, consentendo loro di concentrarsi sugli investimenti nella transizione verso veicoli elettrici. Il regolamento permette anche di salvaguardare la produzione di piccoli volumi di automobili come Ferrari, Lamborghini e Maserati. Inoltre, i produttori di veicoli commerciali come Iveco e Cnh saranno tutelati e l’indotto italiano sarà protetto.

Il nuovo regolamento è stato sollecitato dall’Italia e permetterà di coniugare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con le esigenze del sistema sociale e industriale europeo. Si prevede che il trilogo per raggiungere un accordo finale sul regolamento si concluda entro questo semestre.

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