Nuovo terremoto a Napoli: nuove scosse ai Campi Flegrei
Oggi si è verificato un nuovo terremoto a Napoli, con epicentro ai Campi Flegrei e magnitudo 2.2, dopo quello di ieri sera di magnitudo 4.0. La scossa è stata avvertita alle 4.15 del mattino e si è verificata a un chilometro di profondità. Non ci sono stati danni, ma molte persone sono scese per strada per paura. La scossa è stata avvertita chiaramente a Pozzuoli e nei quartieri napoletani di Bagnoli, Agnano, Fuorigrotta, Pianura, Licola e Quarto.
Ieri sera si è verificato un terremoto di magnitudo 4 a Napoli e nella zona dei Campi Flegrei, dove sta avvenendo uno sciame sismico. Molte persone si sono riversate per strada sia nell’area flegrea che a Napoli. Il terremoto è stato localizzato dalla Sala Operativa INGV-OV (Napoli) con epicentro nella zona dei Campi Flegrei e si è verificato alle 22:08:26 ora italiana a una profondità di 3 chilometri.
I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva situata a ovest di Napoli, che include diversi comuni e parte della città di Napoli. Questa zona è caratterizzata dalla presenza di vulcani, fumarole e acque termali. A differenza del Vesuvio, i Campi Flegrei non hanno un unico vulcano principale, ma sono un campo vulcanico attivo da oltre 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all’interno di una caldera. La caldera è una vasta area depressa causata dal collasso del tetto del serbatoio magmatico superficiale dopo due grandi eruzioni: l’Ignimbrite Campana (40.000 anni fa) e il Tufo Giallo Napoletano (15.000 anni fa). L’eruzione dell’Ignimbrite Campana è stata la più potente nel Mediterraneo e ha influenzato il clima regionale e forse anche globale.
Dopo l’eruzione del Tufo Giallo Napoletano, l’attività vulcanica nei Campi Flegrei è stata intensa, con più di 27 eruzioni negli ultimi 5.500 anni. L’ultima eruzione, avvenuta nel 1538, ha generato il cono di tufo di Monte Nuovo.
La caldera dei Campi Flegrei è soggetta a lenta deformazione del suolo chiamata bradisismo. Negli anni ’70 e ’80, l’area flegrea è stata colpita da crisi bradisismiche che hanno causato sollevamenti del suolo e danni agli edifici. Dopo queste crisi, l’area è stata interessata da un periodo di subsidenza, ma dal 2005 c’è stata un’inversione del fenomeno e il suolo sta lentamente sollevandosi.