“Occupazione abusiva da 20 anni: la Villa di Visconti a Ischia nel mirino”

Esterno della Colombaia. Dopo quattro anni di chiusura, ora con nuovi arredi d'epoca con salottini in velluto rosso pompeiano, pianoforte, una mostra di costumi dedicata a Garibaldi e al Risorgimento nei 150 anni dell'Unita' d'Italia, quell'eremo di bellezza a picco sul mare della baia di San Montano a Ischia, tra Lacco Ameno e Forio, torna ad affascinare il visitatore. ANSA/ US

La splendida villa La Colombaia sull’isola d’Ischia, che un tempo era la dimora estiva del regista Luchino Visconti, è ora in uno stato di degrado quasi totale. Di recente, è emersa la notizia che la lapide della tomba del regista di ‘Senso’ è stata rubata dal giardino, che Visconti amava curare personalmente. Inoltre, il deputato dei Verdi Francesco Emilio Borrelli ha ricordato che nella villa c’è un occupante abusivo, l’ex custode, e la sua famiglia, da oltre vent’anni.

Borrelli ha definito questa situazione come una “vicenda assurda” e ha trovato “inquietante” il fatto che il furto della lapide sia avvenuto poco prima dell’annunciato sgombero dell’occupante abusivo. “La condizione di estremo degrado in cui versa la Colombaia, una residenza di straordinaria bellezza a Forio, appartenuta al regista Luchino Visconti, è inaccettabile”, ha dichiarato Borrelli. “Anche la paradossale situazione amministrativa che ha permesso all’occupante abusivo di rimanere nella villa per oltre vent’anni, insieme alla sua famiglia, è inaccettabile”, ha proseguito.

Il parlamentare ha sottolineato che è assurdo che un pezzo di storia italiana venga lasciato nell’abbandono, a causa di incuria, incapacità amministrativa e paradossi burocratici. Nel corso degli anni, diverse amministrazioni locali e regionali si sono succedute senza riuscire a mettere ordine e a valorizzare questo sito. È arrivato il momento di fare chiarezza, secondo Borrelli, altrimenti il destino della Colombaia rimarrà tristemente segnato. Chi non ha il diritto di occuparla deve andarsene e coloro che sono responsabili del degrado della struttura devono essere individuati e condannati a pagare i danni, senza che la comunità debba subirne ancora una volta le conseguenze.

Infine, Borrelli ha sottolineato l’importanza di recuperare questo sito e di trasformarlo in un nuovo polo di attrazione culturale che arricchisca l’offerta dell’Isola Verde.

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