Ordine restrittivo emesso dal giudice verso Rubiales per il bacio a Hermoso
Luis Rubiales, l’ex presidente della Federcalcio spagnola, non potrà avvicinarsi alla calciatrice Jenni Hermoso, dopo che è stata presentata una denuncia di violenza sessuale. Rubiales ha risposto per la prima volta alle accuse davanti a un giudice, dopo che la calciatrice ha presentato denuncia. Jenni Hermoso è una calciatrice di talento, tesserata per il club messicano Pachuca e nominata per il Premio The Best FIFA 2023 come miglior calciatrice dell’anno.
Dopo un’udienza a porte chiuse, il giudice incaricato delle indagini preliminari, Francisco de Jorge, ha stabilito che Rubiales dovrà stare a più di 200 metri di distanza da Jenni Hermoso e non potrà mettersi in contatto con lei. Rubiales si è presentato al tribunale nazionale di Madrid questa mattina, ma non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Secondo le indiscrezioni, l’ex presidente ha respinto fermamente le accuse, sostenendo che il bacio fosse stato consensuale.
È importante che le accuse di violenza sessuale siano prese sul serio e che vengano condotte indagini approfondite per stabilire la verità. Le vittime di violenza sessuale devono essere ascoltate e supportate, indipendentemente dal loro status o professione. La vicenda coinvolge una delle calciatrici più talentuose del mondo e mette in luce la necessità di affrontare seriamente il problema della violenza sessuale nel mondo dello sport.
È importante ricordare che nessuno può essere giudicato colpevole fino a prova contraria e che spetta alla giustizia fare luce su questa vicenda. Sarà compito degli inquirenti condurre le indagini in maniera imparziale e giusta. Nel frattempo, Jenni Hermoso dovrà essere protetta e sentirsi al sicuro, senza la minaccia di avvicinamenti indesiderati.
Questo caso richiama l’attenzione su un problema che affligge molte donne in tutto il mondo e sottolinea l’importanza di creare un ambiente sicuro e rispettoso per tutti gli atleti, indipendentemente dal loro genere. La violenza sessuale non deve avere spazio nel mondo dello sport e coloro che commettono tali atti devono essere chiamati a risponderne.