Politiche di coesione: Fitto illustra le Zes e la necessità di un cambiamento

Il Mezzogiorno potrebbe diventare una grande Zona economica speciale, un cambiamento radicale rispetto ai piccoli distretti attuali. Il Dl Sud propone un credito d’imposta fino a 100 milioni per gli investitori e un’autorizzazione unica per avviare un’attività produttiva. Questa proposta mira a incentivare e attrarre gli investimenti, utilizzando vantaggi fiscali e semplificando la burocrazia, come avviene normalmente nei paesi europei.

Il ministro Raffaele Fitto ha spiegato che il governo sta cercando di costruire un percorso in discontinuità con le esperienze precedenti e ritiene necessario coordinare le politiche economiche a livello nazionale, comunitario e regionale. La Zona economica speciale unica fa parte di un contesto più ampio di spesa dei fondi strutturali e di attuazione del Pnrr. Fitto ha sottolineato che bisogna prendere atto che le politiche di coesione affidate alle regioni finora non hanno funzionato.

Ci sono tre ragioni principali per questa scelta. Innanzitutto, le politiche regionali non hanno portato ai risultati desiderati. Fitto cita dati della ragioneria generale dello stato secondo cui solo il 34% dei fondi della programmazione europea 2014-2020 è stato speso. In secondo luogo, è più semplice spiegare agli investitori le opportunità offerte dal Mezzogiorno come un’area unica piuttosto che tante piccole aree difficili da definire. Infine, il governo ha deciso di rivedere il modello delle Zes a causa dei costi di mantenimento delle strutture commissariali, ritenuti più alti rispetto alle cabine di regia interministeriali e alle strutture di missione di Roma responsabili dell’attuazione del piano strategico.

Tuttavia, rimangono due questioni aperte. Saranno sufficienti le risorse allocate per garantire il credito d’imposta alle imprese in tutto il Sud? Come si bypasseranno gli enti locali, inclusi i comuni e le camere di commercio, che rilasciano le autorizzazioni alle imprese? Queste questioni richiedono un confronto con l’Europa sugli aiuti di stato e potrebbero mettere in discussione l’attuale assetto delle funzioni amministrative. Fitto si mostra ottimista riguardo alle risorse europee e alla flessibilità nella loro spesa. Tuttavia, potrebbe essere una buona idea coinvolgere i territori e le istituzioni territoriali nella nuova sfida della Zes unica.

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