Preso in arresto 42enne per abusi su minorenne a Gardolo, Trento.

Nella provincia di Trento, più precisamente nel giardino Melta di Gardolo, un 42enne di origine marocchina, chiamato R.C. per motivi di privacy, ha abusato sessualmente di un ragazzo di 13 anni. I fatti sono avvenuti il 31 agosto scorso, intorno alle 11.30 del mattino, quando R.C. ha avvicinato il giovane, chiamato Matteo per proteggere la sua identità, sotto la falsa scusa di chiedere indicazioni per raggiungere il parco.

Matteo, residente nelle vicinanze del parco, ha seguito R.C. per non sembrare scortese e si sono seduti su una panchina. Qui, R.C. ha iniziato a parlare in modo confuso, per poi iniziare a accarezzare la schiena di Matteo, fino ad arrivare alle parti intime del ragazzo. Nonostante Matteo abbia acceso la videocamera del suo cellulare per cercare di dissuaderlo, R.C. ha continuato i suoi abusi, attirando l’attenzione di altri due uomini con i quali ha parlato in arabo.

Nonostante le pressanti richieste di R.C. di avere il numero di telefono di Matteo e di seguirlo a casa per consumare un rapporto sessuale, Matteo è riuscito a chiedere aiuto a due ragazzi che si stavano allenando nei pressi del parco. Nonostante fosse ancora seguito da R.C., Matteo è riuscito a chiamare sua sorella, che a sua volta ha chiamato il numero di emergenza 112. Grazie alla tempestiva risposta della polizia e ai dettagli forniti da Matteo, è stato possibile identificare e arrestare il colpevole.

R.C., che era già conosciuto dalle forze dell’ordine per altri reati, come risse, resistenza a pubblico ufficiale, uso di stupefacenti ed evasione, ora si trova in carcere, in attesa di rispondere delle accuse di atti sessuali con un minore.

Questo terribile episodio si è verificato in una provincia ancora scossa per l’omicidio di una donna in un parco pubblico di Rovereto. Un altro caso che ha destato grande preoccupazione e rabbia nella comunità locale.

È importante ricordare che gli abusi sessuali sui minori sono crimini gravi e inaccettabili, che causano danni emotivi e fisici a lungo termine alle vittime. È fondamentale promuovere una maggiore consapevolezza su questi problemi e lavorare insieme per garantire la sicurezza dei nostri bambini e giovani. Le istituzioni devono fare tutto il possibile per prevenire e combattere tali crimini, assicurando che chiunque sia coinvolto venga punito e che le vittime ricevano il sostegno necessario.

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