Proteste a Torino: Conflitti tra manifestanti e forze dell’ordine

Circa 300 persone, tra studenti, membri dei centri sociali e attivisti no tav, hanno partecipato a un corteo a Torino in concomitanza con l’arrivo della premier Giorgia Meloni al Festival delle Regioni. Durante il corteo, che è partito da Palazzo Nuovo, si sono verificati momenti di tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine quando i dimostranti hanno cercato di avvicinarsi al luogo dell’evento.

A quel punto, sono stati respinti e si sono verificati contatti e disordini. Un video girato da una donna e pubblicato online mostra alcuni momenti dello scontro tra gli agenti in tenuta antisommossa e i manifestanti. La donna grida a un poliziotto: ”Cosa fai? Picchi i ragazzini, non vedi che è un ragazzino, lascialo”. Un altro giovane urla alla donna che ha girato il video di riprendere il viso di un poliziotto. Infine, i manifestanti hanno fatto una breve sosta in piazza Castello e sono tornati verso Palazzo Nuovo.

Quattro agenti delle unità mobili di Torino e Genova sono rimasti feriti e circa sessanta persone sono state identificate. Sono stati ipotizzati vari reati, tra cui resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, manifestazione non autorizzata e lancio di oggetti.

Amnesty International Italia ha dichiarato in una nota che durante le manifestazioni del 2 e 3 ottobre a Torino, organizzate da studenti, movimenti e società civile per esprimere il loro dissenso nei confronti delle politiche del governo in occasione della visita della presidente del Consiglio, sono state utilizzate forze di polizia in modo illegittimo ed eccessivo.

La nota sottolinea che il comportamento delle forze dell’ordine è stato lontano dagli standard internazionali che prevedono un ruolo di supervisione e facilitazione delle assemblee pubbliche, in cui il dialogo e la de-escalation delle tensioni sono fondamentali per garantire il diritto di assemblea e protesta pacifica.

“Le immagini che circolano in rete mostrano agenti di polizia che inseguono i manifestanti con manganelli, colpiscono persone che pacificamente sorreggono striscioni e limitano il movimento del corteo impedendo lo svolgimento della manifestazione”, ha commentato Riccardo Noury, portavoce dell’organizzazione per i diritti umani.

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