Rischi e avvertimenti di IT-Alert: Parere di un esperto su privacy e attacchi informatici
Il sistema di allarme pubblico IT-Alert, progettato per informare la popolazione in caso di emergenze o catastrofi imminenti, potrebbe causare alcuni fastidi ai cittadini e potrebbe essere vulnerabile agli attacchi degli hacker. Tuttavia, secondo Nicola Berardi, presidente di Federprivacy, non vi sono violazioni della privacy in base alla normativa vigente.
Berardi spiega che il governo ha consultato preventivamente il garante per la protezione dei dati personali, come richiesto dal Regolamento generale sulla protezione dei dati. Nel 2019, il garante ha espresso parere favorevole, confermando che IT-Alert non identifica gli apparecchi o i nomi delle persone e quindi non tratta dati personali. A differenza di una chiamata telefonica, che può individuare il cellulare di una persona e i relativi dati, IT-Alert diffonde il segnale a tutti gli apparecchi presenti nell’area di diffusione senza identificarli.
Dal punto di vista giuridico, il consenso degli utenti non è necessario perché la legge che ha istituito IT-Alert fornisce una base giuridica. Tuttavia, Berardi sottolinea che la ricezione automatica dei messaggi, senza possibilità di disattivazione, potrebbe causare fastidi ai cittadini e farli sentire minacciati nella loro privacy, nonostante il rispetto della legge.
Infine, dal punto di vista della cybersecurity, IT-Alert potrebbe essere vulnerabile agli attacchi degli hacker, che potrebbero inviare messaggi falsi e scatenare il panico, creando danni. In un periodo di tensioni geopolitiche e guerra cibernetica, è importante proteggersi su tutti i fronti.
In conclusione, sebbene IT-Alert rispetti la normativa sulla privacy, potrebbe causare fastidi ai cittadini e potrebbe essere vulnerabile agli attacchi degli hacker. È necessario prendere precauzioni per proteggere la privacy e garantire la sicurezza del sistema.