Sciopero generale 17 novembre: Cgil e Uil mobilitate, Salvini promette intervento

Sciopero generale del 17 novembre: Garante, governo e sindacati in contrasto

La situazione tra il Garante, il governo e i sindacati si è ormai incagliata riguardo allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 17 novembre in protesta contro la Manovra 2024.

Nonostante il supplemento di istruttoria condotto dall’Autorità, che ha coinvolto i sindacati, il Garante ha ribadito la sua posizione: lo sciopero di 24 ore (8 ore per turno) che coinvolgerà i lavoratori di tutto il paese nei settori del trasporto pubblico locale, ferroviario, igiene ambientale e pubblico impiego, “non ha i requisiti dello sciopero generale e quindi non può derogare in nessun modo dalle regole sui servizi pubblici”.

Cgil e Uil hanno chiarito che il trasporto aereo non sarà coinvolto nello sciopero, mentre l’astensione per il Corpo dei Vigili del Fuoco si concentrerà tra le 9.00 e le 13.00.

Le Confederazioni sindacali hanno dichiarato che “preso atto della mancata comunicazione da parte di Enac dei voli e dei servizi minimi da garantire, in assenza della quale si configurerebbero rischi per i lavoratori scioperanti, dichiarano di esentare, dallo sciopero generale nazionale del 17 novembre 2023, l’intero comparto del Trasporto aereo, personale di volo, personale di terra (gestori, handlers, catering, servizi in appalto della vigilanza privata aeroportuale), personale Enav e di concentrare l’astensione per il Corpo dei Vigili del Fuoco nell’arco temporale 9.00-13.00”.

Per il resto, i sindacati confermano la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre. Non c’è spazio per compromessi o ripensamenti. “Non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di Garanzia. E’ solo un’interpretazione che mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero, sancito dalla Costituzione a tutti i lavoratori”.

La situazione di stallo tra le parti avvicina la minaccia di precettazione avanzata dal Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. L’alternativa sarebbe l’avvio di un procedimento di valutazione da parte del Garante per l’applicazione di sanzioni specifiche ai sindacati che non rispettano le regole, ma queste verrebbero applicate solo dopo lo sciopero generale.

Salvini ha rivolto un appello a Cgil e Uil “al buonsenso e al rispetto delle regole”. “Una minoranza di iscritti ad alcune sigle sindacali non può danneggiare un intero Paese”, ha spiegato. La Lega ha poi respinto le accuse, affermando che “alcuni sindacalisti di sinistra vorrebbero lasciare a piedi 20 milioni di italiani, facendo saltare visite mediche, appuntamenti di lavoro, ore di scuola. Non glielo permetteremo, i cittadini non possono essere bloccati e danneggiati dal capriccio di qualche sindacalista che vuole farsi il weekend lungo”.

Il leader Cgil, Maurizio Landini, ha confermato lo sciopero generale del 17 novembre, sottolineando che è il momento di cambiare le politiche economiche e sociali sbagliate del governo che stanno colpendo solo i lavoratori dipendenti e i pensionati. Ha chiesto a Salvini “rispetto per quei lavoratori che ci rimettono i soldi per migliorare il Paese”.

Anche il leader Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha dichiarato che non hanno intenzione di rispettare l’invito della Commissione di Garanzia, poiché sembra una commissione di garanzia del governo. Ha ribadito i tempi e i luoghi dello sciopero generale previsto per il 17 novembre.

La Cisl, invece, non vuole sentir parlare di uno sciopero generale e si è distanziata dai sindacati cugini. Il leader Luigi Sbarra ha ricordato che “in Italia le regole sullo sciopero sono molto chiare a garanzia sia del sindacato che dei cittadini” e ha invitato i sindacati “a tagliare le polemiche”.

L’associazione dei consumatori Assoutenti si è schierata apertamente per una eventuale precettazione dei lavoratori che aderissero allo sciopero generale, sottolineando che non comprendono perché un importante sindacato confederale come la Uil si paragoni alle organizzazioni corporative che calpestano i diritti degli utenti.

Nella serata di lunedì, Matteo Salvini è intervenuto nuovamente, definendo la decisione del Garante sugli scioperi “giusta, di buonsenso, che rispetta la legge”. Ha espresso il suo dispiacere per il mancato rispetto della legge da parte di alcuni leader sindacali che hanno annunciato la loro intenzione di non rispettarla. Ha sottolineato che il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma lo è anche il diritto alla mobilità, al lavoro, alla salute e allo studio di 20 milioni di italiani che rischiano di rimanere a piedi e chiusi in casa venerdì. Ha affermato che, se le regole non verranno rispettate, sarà lui a imporre delle limitazioni orarie. Ha anche commentato che è curioso come la maggior parte degli scioperi venga convocata di venerdì, lunedì o nei prefestivi. Ha concluso dicendo che non gli sembra rispettoso nei confronti dei lavoratori.

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