Scontro tra Fi e FdI sulla stretta alle intercettazioni: reazioni infuocate di Pd e M5s

Oggi in Parlamento si è svolta una lunga e accesa discussione tra i rappresentanti di due dei tre partiti di governo, Forza Italia e Fratelli d’Italia, sul tema delle intercettazioni. Le posizioni dei due partiti sono molto diverse su questo argomento. Durante la seduta congiunta delle Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera, il partito di Silvio Berlusconi ha presentato numerosi emendamenti (130, escludendo quelli inammissibili) al “decreto omnibus” per impedire l’uso dei cosiddetti trojan nei telefoni cellulari per reati di minore gravità, inclusi quelli contro la pubblica amministrazione. Tuttavia, il partito del Premier non era d’accordo. Dopo molte ore di discussione, è stato trovato un compromesso: Forza Italia ha ritirato i suoi emendamenti in cambio dell’approvazione di tre modifiche che pongono dei limiti alle intercettazioni nei processi. Questi limiti includono la non trascrizione di intercettazioni irrilevanti per le indagini, l’impossibilità di utilizzare intercettazioni relative a un altro processo in un processo diverso e la necessità di specificare la presenza di gravi indizi di reato per richiedere le intercettazioni. Questa linea deve ancora essere confermata dal governo, ma il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle la considerano inaccettabile. I grillini protestano perché ritengono che le nuove norme ledano il diritto di difesa, mentre i democratici ritengono che le restrizioni sulle intercettazioni potrebbero essere considerate incostituzionali e finire davanti alla Corte. Le opposizioni hanno anche contestato l’approvazione in Commissione delle modifiche alle cosiddette intercettazioni “a strascico”, che sarebbero possibili solo se sono prova di un reato e solo per reati di mafia o terrorismo. Questa è un’altra battaglia di Forza Italia che, almeno per ora, ha ottenuto il via libera.