Scossa di magnitudo 2.6 avvertita a Napoli: aggiornamenti sui Campi Flegrei
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 è stata avvertita nella zona dei Campi Flegrei e in alcuni quartieri della zona occidentale di Napoli. Prima di questa, si è verificata un’altra scossa alle 10:18 con magnitudo 1.7.
È in corso lo studio di un piano di evacuazione per un possibile scenario peggiore, ovvero un’eruzione del Vesuvio. Inoltre, potrebbe essere presto redatto un piano di esodo per un evento grave di bradisismo nella zona dei Campi Flegrei. Il Ministro Musumeci presenterà un decreto apposito al Consiglio dei Ministri. Questo provvedimento prevede un piano di assistenza e di temporaneo allontanamento delle persone dai territori particolarmente colpiti dal fenomeno.
La commissione Grandi Rischi si è riunita per discutere la situazione aggiornata dell’area dal punto di vista sismico e bradisismico. Il Ministro Musumeci ha richiesto all’ente di protezione civile di fornire l’analisi della comunità scientifica. Per l’eruzione del Vesuvio, esiste già un piano nazionale che coinvolge un milione e trecentomila abitanti. Questo piano prevede la divisione dell’area in una zona rossa, che richiederebbe l’evacuazione preventiva, e una zona gialla, che richiederebbe allontanamenti temporanei. Ci sono anche quattro livelli di allerta che indicano lo stato di attività del vulcano.
Nella zona rossa, che comprende i Comuni di Napoli, Pozzuoli, Bacoli e altri, vivono cinquecentomila abitanti e si è più esposti al pericolo di invasione di flussi piroclastici. Nella zona gialla, che comprende 24 quartieri di Napoli e altri Comuni, vivono ottocentomila abitanti e sarebbe esposta alla ricaduta di ceneri vulcaniche. Per i Campi Flegrei, i quattro livelli di allerta indicano il tempo che precede una possibile ripresa dell’attività eruttiva. Durante la fase di preallarme, le persone possono allontanarsi autonomamente, mentre durante l’allarme, tutta la popolazione deve abbandonare la zona rossa, scegliendo se farlo autonomamente o con assistenza. L’operazione di evacuazione avrebbe una durata stimata di tre giorni.
Queste misure sono state adottate per garantire la sicurezza della popolazione in caso di eventi sismici o vulcanici.