“Segnalazioni anti-evasione: Fisco e Csel riducono tesoreria dei Comuni”

Il ministero dell’Interno ha assegnato poco più di 3 milioni di euro ai Comuni che hanno contribuito a combattere l’evasione fiscale segnalando casi di evasione o elusione fiscale nel corso del 2022. Nonostante il numero di enti coinvolti sia rimasto simile all’anno scorso (267 contro 253), l’importo delle risorse assegnate è stato più che dimezzato rispetto all’anno precedente. Se confrontato con cinque anni fa, il calo diventa ancora più evidente, con 517 Comuni coinvolti e oltre 10 milioni di euro assegnati.

La ragione principale di questa diminuzione è che, per la prima volta dopo dieci anni, le somme relative ai tributi erariali sono state ripartite al 50% tra lo Stato e gli enti autori delle segnalazioni. In passato, per incentivare i Comuni ad attivarsi nella lotta all’evasione, la percentuale era stata portata al 100% a partire dal 2012. Tuttavia, dall’anno scorso, senza proroga, si è tornati all’applicazione della percentuale ordinaria del 50%.

È importante sottolineare che anche se le risorse recuperate fossero state assegnate interamente ai Comuni, i numeri del 2022 non sarebbero stati positivi. Il totale delle segnalazioni qualificate andate a buon fine l’anno scorso è stato di 3 milioni e 60mila euro. Anche raddoppiando questa cifra, sarebbe comunque un risultato negativo se confrontato con gli anni precedenti.

Inoltre, l’elaborazione del Centro Studi Enti Locali ha evidenziato notevoli differenze nella partecipazione dei Comuni a questa attività. In media, su ogni euro recuperato, l’85% è attribuibile ai Comuni delle regioni settentrionali, l’11% a quelli delle regioni centrali e il 3% a quelli delle regioni meridionali. La percentuale di Comuni che si attivano per segnalare casi di evasione fiscale è molto bassa a livello nazionale, con una media del 3%. Solo alcune regioni superano questa media, come la Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Lombardia, le Marche, la Sicilia, la Toscana e il Veneto.

Al di sotto della media nazionale si trovano l’Abruzzo, la Calabria, la Campania, il Lazio, il Molise, il Piemonte, la Puglia, la Sardegna e l’Umbria. In Basilicata, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta nessun Comune ha contribuito a recuperare somme sottratte al fisco nel 2022 e nel 2021.

L’unica regione che si è distinta per il numero di Comuni che hanno partecipato attivamente è l’Emilia Romagna, con quasi un Comune su 5 che ha fornito segnalazioni qualificate. Tuttavia, in termini di importo recuperato, l’Emilia Romagna si piazza al terzo posto, dopo la Liguria e la Lombardia.

Uno dei principali ostacoli che impediscono ai Comuni di partecipare attivamente a questa lotta all’evasione fiscale è la complessità della procedura per inviare le segnalazioni. Queste devono contenere dati identificativi senza ulteriori elaborazioni logiche. Ciò richiede tempo e risorse qualificate e strumentali adeguate all’interno degli enti comunali.

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