Sentenza confermata: Cavallini condannato all’ergastolo per una strage politica

Gilberto Cavallini lascia il tribunale di Bologna prima della lettura della sentenza per rientrare in carcere di Terni in cui si torva in regime di semilibertà, Bologna, 09 gennaio 2020. Condanna all'ergastolo per l'ex terrorista dei Nar Gilberto Cavallini, nel processo sulla Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza è stata letta dalla Corte di assise, dopo sei ore e mezza di camera di consiglio. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

La Corte d’Assise d’Appello di Bologna, presieduta dal giudice Orazio Pescatore, ha confermato la condanna all’ergastolo per Gilberto Cavallini, ex terrorista dei Nar, nel processo sulla Strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La sentenza è stata annunciata dopo sette ore di discussione tra i giudici. Nonostante l’imputato non fosse presente in aula, la lettura del verdetto ha avuto luogo.

La Corte ha accolto l’appello della Procura della Repubblica, che aveva contestato la decisione precedente di ridurre l’accusa di strage politica a un reato comune. Di conseguenza, l’imputazione originaria di strage politica è stata ripristinata.

Durante la lettura del verdetto, erano presenti Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, e Anna Pizzirani, vicepresidente. Inoltre, diversi familiari delle vittime erano presenti tra il pubblico. La vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, rappresentava il Comune durante l’udienza.

Il sostituto procuratore Nicola Proto è stato affiancato dal nuovo procuratore generale, Paolo Fortuna, e dal nuovo avvocato generale dello Stato, Ciro Cascone, durante la lettura del verdetto.

Questa decisione conferma la responsabilità di Cavallini nella strage avvenuta alla stazione di Bologna, che ha causato la morte di 85 persone e il ferimento di molte altre. L’ergastolo è la massima pena prevista dalla legge italiana e sottolinea la gravità del crimine commesso.

La sentenza rappresenta un importante passo avanti per la giustizia e offre un po’ di sollievo alle famiglie delle vittime che hanno atteso a lungo per ottenere giustizia. Il processo dimostra l’impegno delle autorità nel perseguire e punire i responsabili di atti terroristici, anche dopo molti anni.

Questa decisione segna un punto di svolta nella storia della strage di Bologna e offre una speranza per un futuro in cui la violenza politica e il terrorismo non abbiano più spazio nella nostra società.

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