Sfratti dei single: la nuova politica migratoria di New York
Il sindaco di New York, Eric Adams, ha deciso di adottare misure più rigide nei confronti dei migranti al fine di scoraggiare il flusso verso la città. A partire dal 23 settembre, i migranti adulti single potranno rimanere nei centri di accoglienza solo per un massimo di due mesi. Questa decisione ha portato migliaia di migranti a trovarsi senza un luogo dove dormire o un lavoro.
Adams, ex poliziotto e sindaco democratico con posizioni centriste, ha ribadito la sua critica sulle politiche adottate dalla città nel fornire assistenza a chiunque ne avesse bisogno per un tempo illimitato. Attualmente, ci sono più di 60.000 migranti affidati alle cure della città e i centri di accoglienza, come il Roosevelt Hotel, sono completamente pieni. Adams ha affermato che questa situazione è insostenibile e rischia di “distruggere New York”. Ha affermato che ogni mese arrivano 10.000 migranti in città e questa crisi avrà conseguenze devastanti.
Secondo i consiglieri del sindaco, la ragione principale per cui i migranti scelgono New York è perché la città è stata accogliente nei loro confronti. La nuova misura è quindi finalizzata a scoraggiare ulteriori arrivi. Se le persone capiscono che non è garantito un posto dove stare, il flusso diminuirà.
Anche la governatrice, Kathy Hochul, ha espresso preoccupazione per la situazione. Ha affermato che non è un obbligo della città ospitare il mondo intero e che ci deve essere un limite. Tuttavia, ha sottolineato che non si vuole che nessuna famiglia finisca per strada e che si deve garantire la sicurezza dei bambini.
Gruppi che proteggono i diritti dei migranti hanno contestato immediatamente la misura adottata da Adams. Affermano che questa decisione costringerà le persone a dormire per strada e aumenterà il numero di senzatetto. Shahana Hanif, presidente della commissione immigrazione del consiglio comunale di New York, ha dichiarato che queste misure sono pericolose e miopi.
Nel frattempo, la città di New York ha notificato oltre 10.000 “sfratti” e sta aspettando l’esito del ricorso presentato lo scorso maggio per sospendere il “diritto al rifugio” riconosciuto dalla città dal 1981.