Sicurezza ciclistica in Italia: Saronni lancia l’allarme per il futuro azzurro

Il ciclismo e la sicurezza stradale sono un argomento sempre presente nelle discussioni, soprattutto tra coloro di noi che amano il ciclismo. Soprattutto nelle società giovanili, dove i ragazzi iniziano a pedalare, ci sono molti problemi. Senza giovani che crescono in bicicletta, non avremo i campioni del futuro. Uno dei problemi principali è che il ciclismo si pratica su strada e le nostre strade sono diventate pericolose. Questo è un ostacolo per le famiglie che non si sentono sicure a far pedalare i propri figli. Al contrario, sport come nuoto, tennis o calcio sono considerati più sicuri e le famiglie preferiscono che i loro figli li pratichino.

D’altro canto, i giovani ciclisti provenienti dall’Europa orientale o settentrionale crescono e diventano i campioni che conosciamo oggi: Evenepoel, Roglic, van Aert, Pogacar, Vingegaard e molti altri. La pericolosità delle strade è il nostro problema principale e, inoltre, il ciclismo è diventato difficile, faticoso e costoso. Ci sono spese per l’abbigliamento, le biciclette e i viaggi. Ma all’estero ci sono vere e proprie piste ciclabili sicure, non come le nostre. In altri paesi, andare in bicicletta è protetto e c’è un grande interesse per questo sport.

Questo è anche importante per la mobilità. Parliamo sempre del fatto che ci sono troppe automobili e dobbiamo puntare verso un mondo più ecologico. E cosa c’è di più ecologico del muoversi in bicicletta? Ma è necessario creare le condizioni e le infrastrutture per permettere alle persone di spostarsi in bicicletta in tutta sicurezza, non solo per gli atleti, ma per chiunque voglia utilizzare questo mezzo di trasporto.

Non è solo una questione di infrastrutture, ma anche di un cambiamento culturale. In altri paesi questo cambiamento è già avvenuto, ma noi siamo ancora indietro e dobbiamo fare di più. La bicicletta è un mezzo di trasporto sano che può ridurre l’inquinamento e il numero di automobili in strada. Anche io sono un automobilista e vedo che ci sono molti comportamenti indisciplinati. È chiaro che, quando sono alla guida, devo essere più responsabile e paziente.

Riusciremo a farcela? Forse sarà la prossima generazione, risponde l’ex campione.

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