Terapia per la nefrite lupica: riduzione dell’uso di steroidi, afferma Sebastiani (SIR)

La nefrite lupica è una malattia autoimmune complessa che può essere gestita in modo più efficace grazie a una nuova terapia orale chiamata voclosporina. Questo trattamento ha recentemente ottenuto la rimborsabilità da parte dell’Agenzia italiana del farmaco e offre numerosi vantaggi rispetto all’uso di alte dosi di corticosteroidi.

La voclosporina consente una riduzione controllata della dose giornaliera di steroidi, evitando così gli effetti collaterali pericolosi. Questo può ridurre i ricoveri ospedalieri e le visite al Pronto Soccorso per i pazienti affetti da nefrite lupica.

Giandomenico Sebastiani, Direttore Uoc Reumatologia Ao San Camillo Forlanini e presidente della Società italiana di reumatologia (Sir), ha sottolineato l’importanza di questa nuova terapia durante una conferenza stampa a Roma. Durante l’evento, promosso dall’azienda farmaceutica Otsuka per sensibilizzare sulle opportunità terapeutiche per i pazienti affetti da nefrite lupica, è stata presentata la voclosporina come un agente immunosoppressore che agisce bloccando un enzima coinvolto nell’attivazione dei linfociti T, i principali responsabili dell’infiammazione nella malattia.

Secondo Sebastiani, i pazienti con lupus eritematoso sistemico e nefrite lupica possono avere una qualità di vita simile a quella di una persona sana se vengono trattati tempestivamente e rispondono alla nuova terapia orale. Una diagnosi precoce è fondamentale per garantire un trattamento adeguato e migliorare la qualità di vita dei pazienti.

La voclosporina è già disponibile sul mercato, ma è in attesa di essere inclusa nei prontuari regionali. Tuttavia, i risultati degli studi finora disponibili suggeriscono che questo trattamento può fare la differenza nella gestione della nefrite lupica e migliorare la vita dei pazienti.

In conclusione, la voclosporina rappresenta una nuova opportunità terapeutica per i pazienti affetti da nefrite lupica. Questo trattamento orale riduce la dipendenza dai corticosteroidi e i rischi associati ad alte dosi di questi farmaci. Grazie alla sua capacità di ridurre l’infiammazione e altri sintomi della malattia, la voclosporina può migliorare la qualità di vita dei pazienti se somministrata tempestivamente e in modo adeguato.

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