Terremoto a Napoli: Scossa di magnitudo 3 ai Campi Flegrei
Oggi, ai Campi Flegrei, Napoli, si è verificato un nuovo terremoto. La scossa, di magnitudo 3, è avvenuta alle 11:02 del mattino, a una profondità di 1 chilometro e si è localizzata a 5 chilometri a est di Pozzuoli.
Il sindaco di Pozzuoli, Gigi Manzoni, ha scritto un post su Facebook per invitare alla calma e rassicurare la popolazione, in particolare per quanto riguarda le scuole. Ha spiegato che si sta verificando una sequenza di eventi sismici di bassa magnitudo, inferiore a 1.0, e che i dirigenti scolastici, gli operatori e gli insegnanti sono preparati per gestire la situazione. Ha chiesto quindi ai genitori di mantenere la calma perché i bambini e i ragazzi sono al sicuro. Ha promesso di aggiornare la popolazione non appena avranno nuove informazioni dall’Osservatorio.
Durante il mese di agosto 2023, nell’area dei Campi Flegrei, sono stati registrati 118 terremoti, come riportato sul sito dell’Ingv – Osservatorio Vesuviano. La maggior parte di questi eventi ha avuto una magnitudo minore di 1.0 o non è stata determinabile a causa del basso segnale. Alcuni eventi hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, altri tra 2.0 e 2.9, e solo 3 eventi hanno avuto una magnitudo superiore a 3.0. La maggior parte dei terremoti è stata localizzata tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità che variano tra i primi 2 km e un massimo di circa 4 km.
I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva situata a ovest di Napoli, che comprende diversi comuni, tra cui Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli, Quarto, Giugliano in Campania e parte di Napoli. Questa zona è caratterizzata dalla presenza di numerosi vulcani, fumarole e acque termali.
A differenza del Vesuvio, i Campi Flegrei non hanno un unico edificio vulcanico principale, ma sono un campo vulcanico attivo da più di 80.000 anni, con diversi centri vulcanici situati all’interno di una caldera depressa. La caldera è stata formata dal collasso del tetto del serbatoio magmatico a seguito di due grandi eruzioni: l’Ignimbrite Campana e il Tufo Giallo Napoletano. L’eruzione dell’Ignimbrite Campana è stata la più energetica nel Mediterraneo e ha influenzato il clima regionale e probabilmente anche globale.
Dopo l’eruzione del Tufo Giallo Napoletano, l’attività vulcanica dei Campi Flegrei è stata intensa, con più di 27 eruzioni negli ultimi 5.500 anni. L’ultima eruzione, nel 1538, ha generato il cono di tufo di Monte Nuovo.
La caldera dei Campi Flegrei è soggetta a un fenomeno di deformazione del suolo chiamato bradisismo. Negli anni ’70 e ’80 si sono verificate crisi bradisismiche che hanno causato sollevamenti del suolo e danni agli edifici. Dal 2005, invece, si è verificato un costante sollevamento del suolo.
Al momento, il livello di allerta dei Campi Flegrei è giallo, secondo il Dipartimento della Protezione Civile, basato sui monitoraggi dell’INGV e sulle valutazioni della Commissione Grandi Rischi.