Trasporto marittimo: Grimaldi critica la tassazione ETS che rischia di farci fare un salto indietro di 30 anni

Auspichiamo maggiori investimenti in ricerca e formazione per evitare ulteriori tasse e costi

Il presidente di Alis, Guido Grimaldi, ha sottolineato la necessità di maggiori investimenti in ricerca, sviluppo e formazione per evitare l’aggiunta di ulteriori tasse e costi per cittadini e imprese. In particolare, Grimaldi ha criticato il sistema di tassazione ETS applicato al solo trasporto marittimo, che entrerà in vigore a partire da gennaio 2024. Secondo il presidente di Alis, questa scelta rappresenta un esempio di decisioni opinabili e discutibili che potrebbero danneggiare l’Europa stessa.

Il rischio di vanificare gli sforzi degli armatori

Grimaldi ha evidenziato il rischio che l’ETS comporti la vanificazione degli sforzi compiuti dagli armatori fino ad oggi. Ad esempio, attraverso le Autostrade del Mare, l’Europa ha incentivato la riduzione delle emissioni inquinanti e il trasferimento del traffico di merci dai camion alle rotte marittime. Tuttavia, l’ETS potrebbe compromettere questi risultati e causare un ritorno dei camion sulle strade, con conseguente aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità. Inoltre, l’ETS sarà applicato solo al settore marittimo, creando una distorsione della concorrenza modale.

Una tassa europea che colpisce solo una piccola parte delle emissioni globali

Secondo Grimaldi, l’ETS è una tassa europea che colpirà solo il 7,5% delle emissioni globali del trasporto marittimo, senza considerare il restante 92,5%. Questo sistema, che si concentra su una sola modalità di trasporto in una specifica area del mondo, non permetterà di raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione. Inoltre, l’ETS partirà dal gennaio 2024 e graverebbe sugli armatori, che a loro volta dovranno farla ricadere sui cittadini italiani e sulle imprese che utilizzano il trasporto marittimo. Grimaldi ha sottolineato la necessità di maggiore trasparenza nelle decisioni europee e ha ribadito l’impegno di Alis per la sostenibilità e la transizione ambientale, ma ha evidenziato la mancanza di tecnologie per una totale decarbonizzazione al momento.

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