Ucraina: Operazione di salvataggio sul monte San Vicino per il recupero di bambini rapiti
Un gruppo di cittadini ucraini che vivono nelle Marche ha organizzato una scalata al monte San Vicino, un’altura di 1.480 metri situata sull’Appennino umbro-marchigiano. Il loro obiettivo è quello di sensibilizzare non solo il governo italiano, ma anche i governi di tutto il mondo sulla deportazione di migliaia di bambini ucraini nei territori occupati dalla Russia.
Secondo Bohdan Onyshchak, vicepresidente dell’associazione “Insieme per Ucraina” di Fano, il tema della deportazione dei bambini ucraini è ancora poco discusso. Più di 19.000 bambini sono stati illegalmente rapiti e si stima che nelle regioni occupate dalle truppe russe ci siano circa 200.000 bambini, dei quali solo 364 sono stati liberati.
Il Vaticano è coinvolto attivamente in queste iniziative di diplomazia umanitaria, ma l’obiettivo principale dell’appello lanciato dalla vetta del monte San Vicino è quello di sensibilizzare i governi di tutto il mondo e i cittadini affinché intervengano per riportare questi bambini alle loro famiglie.
Bohdan sottolinea che la deportazione dei bambini è un crimine di guerra che non può essere ignorato. Infatti, il presidente Putin e altri responsabili del conflitto in corso sono stati incriminati dalla Corte penale internazionale dell’Aia.
I partecipanti all’evento hanno firmato una lettera che verrà inviata alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ringraziarla del sostegno economico e militare che l’Italia sta fornendo all’Ucraina. Infine, c’è la speranza che la guerra possa terminare al più presto e che Dio possa contribuire a riportare la pace in Ucraina.
Questa iniziativa dimostra l’impegno di cittadini ucraini che vivono nelle Marche nel sensibilizzare l’opinione pubblica e i governi sul problema della deportazione dei bambini ucraini. La speranza è che questa scalata possa contribuire a portare attenzione su questa grave situazione e a promuovere azioni concrete per riunire questi bambini alle loro famiglie.