Ultimissime notizie: Maria Chindamo massacrata e cibata ai suini
Maria Chindamo, 42 anni, è stata vittima di un terribile omicidio a Limbati, in provincia di Vibo Valentia, il 6 maggio 2016. Dopo anni di invano tentativo di far luce su questa vicenda, finalmente gli investigatori del reparto crimini violenti dei Ros sono riusciti a fare i primi passi verso la verità. L’omicidio è stato commesso per punire Maria Chindamo a causa di una relazione sentimentale, venuta alla luce due giorni prima della sua morte, quando la coppia ha partecipato a un evento pubblico. Inoltre, gli investigatori ritengono che l’omicidio possa essere correlato alla proprietà dei terreni, che sono passati alla Chindamo e ai suoi figli dopo la morte del marito, avvenuta l’anno precedente per suicidio.
Gli inquirenti hanno individuato un sospettato, a cui sono stati contestati una serie di gravi reati, tra cui l’appartenenza all’associazione mafiosa della cosca Mancuso, reati relativi a armi e droga, diverse estorsioni per ottenere fondi agricoli, nonché l’omicidio di Maria Chindamo, commesso in collaborazione con altri due individui. Uno dei complici è deceduto, mentre l’altro era minorenne all’epoca dei fatti. L’indagato è stato arrestato lo scorso maggio per appartenenza a organizzazione di stampo mafioso e oggi è stato emessa un’altra ordinanza di custodia cautelare in quanto è stato accusato di aver manomesso il sistema di videosorveglianza della propria abitazione di campagna, situata vicino al luogo del delitto. Questa manomissione avrebbe agevolato gli autori materiali del sequestro e dell’omicidio di Maria Chindamo. Inoltre, l’indagato è accusato di aver distrutto il corpo della vittima, la cui ricostruzione fornita dai collaboratori di giustizia suggerisce che sia stato dato in pasto ai maiali e che i resti ossei siano stati triturati con la fresa di un trattore.
Questa sconvolgente rivelazione getta una luce ancora più cupa su questo tragico caso di omicidio, evidenziando l’estrema violenza e crudeltà degli autori. L’arresto dell’indagato principale, con l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare aggiuntiva, dà speranza alla famiglia di Maria Chindamo che finalmente potrà ottenere giustizia per la loro amata. Non resta che attendere ulteriori sviluppi in questo processo, che potrebbe portare alla scomparsa definitiva di un retaggio di malviventi nella zona di Vibo Valentia.