Uno Bianca: Roberto Savi e le informazioni su Ustica secondo Eva Mikula

Eva Mikula, ex compagna di Fabio Savi, uno dei membri della banda di poliziotti chiamata Uno Bianca, ha recentemente rilasciato una dichiarazione sconcertante riguardo alla strage di Ustica. Mikula sostiene di non sapere se i Savi avessero informazioni sulla tragedia di Ustica, ma afferma di avere la conferma che qualcuno ha ancora molto sulla coscienza dopo 30 anni.

La banda di poliziotti noti come Uno Bianca ha seminato il terrore tra il 1987 e il 1994, uccidendo 23 persone e ferendone oltre cento nell’Emilia Romagna e nelle Marche. I familiari delle vittime hanno presentato un esposto alla Procura di Bologna, chiedendo la riapertura delle indagini e sostenendo che Roberto Savi, uno dei membri della banda, potrebbe essere stato a conoscenza di fatti riguardanti Ustica.

Secondo Mikula, potrebbe esserci ancora qualcuno dei vecchi servizi segreti collegato a questa vicenda, più dei Savi che stanno scontando le loro condanne in carcere. Mikula ha anche scritto un libro sulla “verità” riguardo alla cattura della banda.

Nel 1995, Mikula è stata interrogata a Roma dal giudice Priore su richiesta del pm di Bologna, Giovannini. A quel tempo, Mikula non aveva mai sentito parlare di Ustica. Aveva solo 5 anni quando avvenne la strage nel 1980 e appena 20 quando la Procura di Bologna sospettò che potesse essere una spia o facente parte dei servizi segreti. Mikula ha chiesto informazioni sul suo passato a diversi dipartimenti dei servizi segreti dei Paesi dell’Est, ma ha ricevuto dati falsi sulla sua età e sul suo passato. Questo solleva la domanda: perché? Si voleva depistare la Procura di Bologna? Forse per incriminare Mikula e toglierle credibilità?

Le dichiarazioni di Mikula sollevano interrogativi importanti riguardo alla strage di Ustica e al coinvolgimento dei servizi segreti. È possibile che ci siano ancora persone che nascondono la verità su questo tragico evento. La richiesta dei familiari delle vittime di riaprire le indagini è quindi fondamentale per fare luce su ciò che è realmente accaduto.

Speriamo che la Procura di Bologna prenda sul serio questa richiesta e che si faccia tutto il possibile per scoprire la verità su Ustica. È importante che le vittime e le loro famiglie ottengano giustizia e che coloro che hanno ancora informazioni sulla coscienza vengano portati alla luce. Solo così potremo fare i conti con il passato e garantire che tragedie come questa non accadano mai più.

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