Virus sinciziale e bronchiliti: le parole dell’esperto

Il virus respiratorio sinciziale (Vrs), responsabile delle bronchioliti nei bambini, sta per arrivare in Italia con l’autunno e la riapertura delle scuole. Secondo i dati provenienti dall’Australia e dagli Stati Uniti, si prevede che ci sarà un’epidemia abbastanza intensa, anche se non si sa ancora se avrà un impatto significativo in termini di ricoveri come lo scorso anno. Dobbiamo anche considerare le possibili varianti, poiché questo virus muta come il Sars-CoV-2.

Per affrontare questa ondata di bronchioliti, che si aggiungerà anche al Sars-CoV-2 e all’influenza, la risposta sta nella prevenzione primaria. È fondamentale lavarsi spesso le mani e indossare la mascherina nei luoghi affollati se si è a contatto con bambini raffreddati. Inoltre, non dovremmo mandare i bambini a scuola se non si sono ripresi completamente da una febbre. Il virus respiratorio sinciziale colpisce principalmente i bambini sotto i 6 mesi di età, quindi è meglio evitare un contatto stretto se ci sono altri fratelli.

Per quanto riguarda le terapie e i vaccini, si spera che venga approvato un anticorpo monoclonale che ha già ricevuto l’approvazione negli Stati Uniti. Inoltre, ci sono tre vaccini in arrivo: due per gli adulti sopra i 60 anni e uno per le donne in gravidanza, che presto saranno disponibili anche in Italia.

C’è però un elemento di preoccupazione riguardo alla gestione dei casi di Vrs in Pronto soccorso. Attualmente, solo il 30% dei bambini con il virus segue le linee guida internazionali per il trattamento delle bronchioliti in emergenza. È importante che i pediatri e gli ospedalieri seguano queste raccomandazioni, che sono state aggiornate nel 2022, al fine di garantire una gestione adeguata dei casi.