Walter Sabatini: Il calcio Saudita, una promessa da decifrare

Walter Sabatini, una figura di spicco nel panorama calcistico italiano, ha trascorso la straordinaria maggior parte dei suoi sessantotto anni nel mondo del calcio. Dopo una carriera da giocatore che lo ha visto indossare maglie prestigiose come quella del Perugia e della Pro Patria, Sabatini ha svolto il ruolo di allenatore e dirigente sportivo, collaborando con club di primissima categoria, tra cui Lazio, Roma, Inter e Sampdoria. In questa intervista, condividiamo le sue prospettive sulla crescente espansione del calcio saudita, insieme ai suoi pensieri sulla Serie A italiana.

Signor Sabatini, si aspettava l’esplosione del calcio saudita?

“Decisamente si, dei segnali in passato facevano pensare che l’Arabia Saudita si  stesse muovendo verso l’Europa. Quindi il boom di questa estate non mi ha sorpreso”.

Ora c’è grande curiosità.

“La Saudi Pro League è certamente un fenomeno in  espansione e come tale non solo attira l’attenzione, ma merita di essere studiato. Non sono certo, però, che durerà. Il calcio non si fa solo comprando i migliori giocatori e ingaggiando i più grandi tecnici. Per realizzare un progetto come quello che la Saudi Pro League vorrebbe mettere in piedi occorre la cultura del calcio e quella non si compra“.

Finora l’Arabia Saudita ha solo fatto mercato “in entrata”. Ritiene che arriverà il momento in cui le squadre della Saudi Pro League riusciranno anche a vendere i loro giocatori ai club europei?

“Dipenderà tutto dal livello che il loro torneo raggiungerà. Se diventerà altamente competitivo anche i giocatori di casa miglioreranno, forse anche così tanto da poter tentare l’avventura fuori dai loro confini”.

Cosa pensa della Serie A?

“Il nostro è uno dei campionati più belli del mondo. Il livello è altissimo e stiamo tornando ai fasti degli anni ’80. Mi diverto molto a vedere le partite, anche quelle non di cartello. I nostri allenatori fanno un lavoro eccezionale e in campo i risultati si vedono. In più, i dirigenti di tutte le società sono molto bravi ad intervenire dove serve, Ormai tutte le squadre sono forti e questo è un bene per il nostro calcio”.

Dovesse arrivarle una proposta per andare a lavorare in Arabia Saudita?

“Nella mia vita ascolto sempre ogni offerta e la valuto con attenzione. Però questa nostra Serie A mi piace troppo. E poi non ho voglia di allontanarmi dal calcio europeo”.

 

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